Di dove sarà mai un vino che si chiama Friulano proprio non sappiamo immaginarlo.
Scherzi a parte, siamo – ovviamente – in Friuli Venezia Giulia e questo vino della cantina La Delizia era, è, un tocai anche se non ha più la denominazione. Nel bicchiere, allo sguardo e al naso però è sempre lui, nulla è cambiato, anzi.
La linea è la Sass Ter, la punta di diamante della cantina.
Friulano, cosa sentiamo al naso e in bocca.
Quando stappiamo è subito un profumo ad arrivare forte e deciso al naso, l’aroma di frutta secca, chiaro e inconfondibile. Ecco quindi mandorle, mandorle e ancora mandorle, che arrivano a riempire l’aria con il loro profumo immediatamente riconoscibile. Passate le mandorle ecco gli agrumi, in particolare il pompelmo che con la sua acidità delicata completa perfettamente il quadro di profumi nel bicchiere.
Lo stesso profumo di mandorle e poi di agrumi lo troviamo anche in bocca, un chiaro sapore di frutta secca che vira leggermente ma piacevolmente all’amaro, un giusto punto di acidità, fresco e pulito, un vino insomma che si fa bere con piacere senza mai risultare stucchevole anche grazie al ricordo del pompelmo e degli agrumi che collaborano alla sua piacevolezza.
Il colore è giallo paglierino. In un’ipotetica scala pantone potremmo usare questo Friulano per definire il “giallo-paglierino-del-vino” e usarlo come base di partenza e confronto con tutti gli altri vini.
È una bottiglia perfetta per ogni giorno, da il meglio di se accompagnata da antipasti leggeri di verdura o di mare, taglieri di formaggi freschi magari insieme a confetture, primi e secondi di pesce. Il classico esempio di vino bianco che può funzionare come passepartout, capace di fare un’ottima figura sia nelle situazioni più informali, che nei pranzi più classici.
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