
Il Nome Genium Raboso
Genium un Raboso IGT Veneto, partiamo dal nome, che non è un delirio megalomane, ma un omaggio al nonno Eugenio, che tutti chiamavano Genio…
L’Azienda
L’azienda Le Baite si trova in Veneto precisamente a Basalghelle in provincia di Treviso. Ci sono molte cose da raccontare di questa azienda prima ancora di parlare di questo vino, ve ne accenniamo alcune che completeremo con le prossime degustazioni. La prima è quella per cui ci sentiamo in obbligo di spendere le prime parole, è che Le Baite è un’azienda BIOLOGICA. In un mondo in cui biologico è diventato anche una moda, Le Baite si distingue per la visione dl lungo periodo. Sin da subito, parliamo degli anni ’80, l’azienda ha sempre creduto in un’agricoltura sostenibile. Passare a trovarli e conoscere Stefano, il titolare, è stata un’esperienza illuminante. L’azienda e l’abitazione si trovano in mezzo ai vigneti, 13 ettari circondati da fossati e piante curati e tenuti puliti, oltre i quali troviamo boschi, qualche casa del paese ed una piccola zona industriale che non ha produzioni ad impatto ambientale. Questo contesto facilita sicuramente il mantenimento e l’efficacia del processo Biologico.
Il Vino Genium Raboso
Parliamo ora invece del Genium. Genium, vitigno Raboso in purezza con affinamento in botti grandi per un periodo che varia dai 2 ai 3 anni, si avete letto bene anni, ed un affinamento finale di 6 mesi in bottiglia prima della commercializzazione. Per questa degustazione abbiamo stappato una bottiglia del 2016. Il colore è incredibile un rosso rubino che abbiamo definito notte tanto è intenso, ma di una brillantezza sfavillante, nonostante gli ani sulle spalle, non mostra il minimo segno di ossidazione. Al naso è una vera esplosine di frutti rossi, carnosi e maturi già appena stappato, se si ha anche la pazienza di lasciarlo respirare un po’ i suoi profumi si amplificano e danzano nel bicchiere inebriandoci. In bocca la coerenza è totale si aggiunge una sensazione di calore che avvolge bocca e stomaco, una sensazione di benessere quasi un massaggio. I tannini presenti gli donano forza e struttura senza intaccarne l’eleganza, levigati dalle botti grandi e dal tempo, sono veramente un plus. L’acidità (intesa come freschezza) è qualcosa di sorprendete, per lo meni per chi vi scrive. Pensare che questa bottiglia è del 2016 ci lascia spazi di immaginazione incredibili, perché veramente può avere ancora una vita lunghissima davanti a se!
Come abbinarlo
Abbinatelo a carni importanti, a selvaggina o anche a formaggi stagionati e piccanti per chi è della zona un bel Montasio con almeno 12 mesi di stagionatura! L’ultimo consiglio abbinatelo ad una bella compagnia, bevuto con le persone giuste, vi regalerete un’esperienza da ricordare.
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