Descrizione
BAROLO DOCG RAVERA 2018 Cagliero
BAROLO DOCG RAVERA dell’ Azienda Agricola Cagliero
SCHEDA DI PRODUZIONE
_comune e zona di produzione: Novello – sottozona cru Ravera
_esposizione: Sud
_altimetria: circa 320 metri s.l.m., in zona collinare di media pendenza
_tipo di terreno: argilloso, su sottofondo di marna blu del terziario, con affioramenti sabbiosi
_vitigno: Nebbiolo nelle sottovarietà Lampia e Michet
_resa uve per ettaro: 6000 kg, dopo opportuno diradamento
_resa vino per ettaro: circa 4000 litri
_epoca della vendemmia: prima quindicina di ottobre
_vinificazione: le uve sono raccolte a mano in apposite cassette traforate, dopo attenta cernita e immediatamente trasportate alla cantina, dove sono sottoposte a diraspatura e a pigiatura soffice. La fermentazione avviene ad una temperatura massima di 30°C controllata esclusivamente mediante adeguati e attenti rimontaggi. La macerazione delle vinacce è prolungata per almeno 15 giorni, e a fermentazione tumultuosa ultimata il prodotto è svinato e trasferito in serbatoi in acciaio inox dove il processo di vinificazione si completa con la fermentazione malolattica
_invecchiamento: il vino è invecchiato per un anno in barriques/tonneaux di rovere francese di media tostatura e due anni in botti di rovere di Slavonia.
Si ottiene in questo modo un prodotto finale di piena corposità e potenza, di grande struttura, concentrazione ed eleganza destinato al lungo affinamento. Barolo decisamente classico, è il primo cru prodotto dalla cantina: la prima annata risale al 1996
_affinamento: il vino termina il suo percorso produttivo con un periodo di affinamento di almeno 6 mesi in bottiglia, prima di essere ammesso al consumo
BAROLO D.O.C.G.
Una volta si diceva che il Barolo era il vino dei re ed il re dei vini. Oggi che i re sono passati di moda, il Barolo è divenuto un vino di classe, di prestigio, per chi vuole staccarsi dalla media.
L’eleganza, la piacevole armonia sono divenute le componenti vitali della sua immagine, anche se è rimasta la grande struttura, e la ricchezza dei profumi e del sapore rimane una garanzia di pregio e di tipicità.
L’artefice delle lotte e delle riuscite, il primo attore su di un palcoscenico che vede raccolti molti interpreti di eccezione è l’uva Nebbiolo.
La zona del Barolo è, a suo modo, piccola, circoscritta ai colli ed alle valli di soli undici comuni.
Il Barolo passa lunghi mesi prima di poter accedere al tavolo del consumatore: devono trascorrere almeno tre anni a partire dal 1° gennaio successivo al momento della raccolta delle uve; un tempo molto lungo di maturazione e di affinamento, trascorso in parte in botti di rovere (almeno due anni) e tutto il resto nei contenitori che il cantiniere ritiene più adatti al prodotto che ha a disposizione.
Il Barolo è grande, nei colori rosso granata, che ricordano i rossori dei tramonti d’estate, nei profumi che si annunciano completi di sentori fruttati freschissimi e di insinuanti accenni speziati; perfino il tartufo bianco, altro protagonista di queste colline, sovente si scomoda per venire a completare gli attributi di un grande Barolo.
Anche nell’accostamento si preannunciano importanti connubi: è l’ideale per grandi arrosti, per formaggi appetitosi, per piatti a base di selvaggina, per stufati e carni cotte alla brace; ma anche qualche antipasto ben saporito e qualche primo condito con dovizia può essere degno compagno di avventura.
La gradazione alcolica minima è di 13,00% vol. e i 18°C sono la soglia minima per quanto riguarda la temperatura di servizio.
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